Io non sono così:
Vile e Meschino
Forte con i
deboli
Umile con i forti
Io non voglio
essere così
Urlo alla mia
anima vuota
Ascoltando una
eco
Che non mi
convince
Eppure eccomi qua
A guardare di
sottecchi
Con un odio
sopito dal tempo
Che emerge
incontrollato
Ed il ricordo
riaffiora:
troppo piccolo
per la mia età
troppo debole per
difendermi
troppo ingenuo in
un modo inaffidabile
Quante volte,
quell’anno
Mi sono nascosto
alle sue vessazioni
Forte della sua
giovane età
E della vile
compagnia dei suoi pari
Troppe volte ho
sognato
Di schiacciar
come verme
Chi rese un anno
di vita
Come un vita di
umiliazioni
Ed ora eccomi a
riconoscerlo
Tra le sue rughe
del tempo.
Un tempo che non
fu gentile con lui
Un destino, che
forse per sua scelta, non è stato benigno come con me
Lo sguardo basso
e dimesso
Il vestito che
parla di difficoltà
La piccola spesa
da pagare
Nell’altra fila
vicino a me
Gli sguardi si
incontrano
Ed il suo mi
riconosce… forse
Il mio lo ignora…
guardando oltre
Non concedendo il
premio del suo ricordo
Nella mia
debolezza ho vissuto sulla riva del fiume
aspettando passare
quel cadavere
Guardandolo ora galleggiare
Trasportato inerme
dalla corrente della vita
Un godimento
amaro e passeggero
Che non mi fa
guardare nel riflesso di quell’acqua
Perché ho paura
di vedere quel che ci troverei
Non voglio vedere
il suo volto fondersi nel mio
IO NON SONO COSI’
NON VOGLIO
ESSERLO
Voglio che l’acqua
di quel fiume scorra più veloce
E porti via con sé
il cadavere di ciò che non voglio sia più mio
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